Questa frase, forse un po' decadente, per un attimo mi ha parlato, e ne ho fatto un titolo.
...Così, così i miei pensieri arrivano a ondate in questo periodo di lunga solitudine, di silenzi, di riflessioni.
Sulla schiuma delle ondate, brillano, luccicanti, i ricordi.
C'è l'ondata che mi riporta mia madre, la sua voce melodiosa e sottile, quando accennava a delle canzoni dei suoi tempi; io l'ascoltavo.
C'è l'ondata che mi riporta i nonni, gli zii, le tavolate estive e chiacchierone, la compagnia, la brillantezza, il sole, il mare.
C'è l'ondata che mi riporta i miei figli, le teste bionde d'oro, o brune, riccioli o frange fini di seta. i giocattoli, i capricci, i vestitini, i quaderni.
C'è l'ondata degli alunni, i visi che si sovrappongono a paesaggi lontani, remoti nel tempo e nello spazio, i nomi sono ormai sbiaditi dal tempo, ma le frasi, i sorrisi, gli sguardi, sono tutti lì nella memoria, nel cuore
...
Intanto la mia immagine nello specchio si appanna, e un po' alla volta va dissolvendosi in un paio di lacrime di cui non mi ero accorta