Non lo faccio apposta, credetemi. Sono già in secondo piano. Ma davvero, voi non ve ne accorgete? Non mi vedete un po' più sbiadita, la voce un po' incrinata, lo sguardo simile all'acqua del fiume?
Sto raccogliendo cose qua e là, sto strappando fogli, gettando roba vecchia
Un paio di borsoni li ho già riempiti, il biglietto è sul comò, le scarpe da mettere le ho scelte.
Davvero non vi siete ancora accorti di nulla? Sto ripescando vecchie immagini mentali, nel dormiveglia sfoglio i ricordi, rivedo vecchie classi, vecchi alunni bambini, ormai uomini, ormai donne. Vecchi colleghi già vecchi allora, e adesso? Chissà se esistono. Alcuni no, e lo so, ma nella mia mente sono sempre lì, pacati e sorridenti, a ripetere le loro massime, come i giocattoli magici nei film di Spielberg.
Rivedo belle spiagge marine di tanti luoghi, illuminate da raggi ormai tramontati lustri, decenni orsono.
Tutto, tutto in valigia.
E i viaggi, tanti, lontano, la sveglia all'alba, la stanchezza del ritorno con le luci accecanti negli occhi.
Tutto, tutto in valigia.
Non sapevo che mi sarei sentita così; e non lo faccio apposta.
Non sono io a cercare questi pensieri: sono loro, che pensano me.
Lo presagivo, te l'ho anche scritto precedentemente, a dir il vero un po' lo temevo. Svanirai da questo luogo credo.
RispondiEliminaLascia il blog in rete se puoi, la scrittura è una traccia di vita.
Non lo so, credimi. Non decido prima: e lasciare il blog mi costerebbe molto. E poi, talvolta, si continua a sentire l'eco anche quando si è taciuto da un pezzo. Davvero ignoro il futuro, e davanti a me c'è nebbia.
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