sabato 28 settembre 2019

Dovrei

Dovrei rallegrarmene e dire ecco era ora, finalmente adesso potrò avere la casa perfetta, uscire, viaggiare, non trovare disordine, non trovare novità
Potrò lavorare senza sentire il vibrare forte delle casse, non troverò la cesta della biancheria ricolma da un momento all'altro, non avrò la dispensa piena di cose lasciate in abbandono

(allora perchè mi sento disperata?)

 

venerdì 27 settembre 2019

via

avevi la giovinezza tra i capelli, le gambe leggere come il vento, canterellavi facendo le scale a due a due
Poi i figli:
la scuola, la palestra, gli amici, i medici, i professori, le torte i regali le ragazzine le tristezze, le lacrime,
l'università, gli amici gli incidenti l'assicurazione, i jeans neri strappati larghi stretti le felpe con cappuccio senza sbrindellate le camicie quante
stirare lavare colazioni cucinare pavimenti cambi di stagione vetri animali veterinari
libri quaderni penne copertine riga squadra matita compasso
zaini giubbini cappotti guanti motorino
silenzi viaggi ragazze amici silenzi
-----
VIA
via lontano
via lontano da qui
_un fiume di lacrime non basta_

(anche tu sei andata via, mille anni fa)




 

sabato 21 settembre 2019

Mancanze

Vedete? faccio tutto.
Lavoro, parlo, sorrido; guido, parcheggio, chiudo l'auto; rientro, prendo l'ascensore, saluto;  lavo, riordino, spazzo.
Tutto.
Ma sotto le ciglia, nei triangoli perlati del tempo, quando il tamburo rallenta il suo rullare, sogno.
Sogno il passato, rivedo, riascolto, e mi capita di sorridere tra me e me, di trattenere il respiro un secondo; oppure piango, ma davvero però.
(E al crepuscolo è anche peggio, o la sera.
La notte).



martedì 17 settembre 2019

A tinte forti (anzi no)

Mia madre era bella e decisa. Per lei il mondo si divideva sempre in due: giusto, sbagliato; veloce, lento;simpatico, antipatico. Questa cosa credo abbia influenzato molto me e mia sorella: ma penso sia un'altra storia.
Lo stesso atteggiamento, la medesima decisione, permeavano le sue scelte cromatiche: i colori erano quelli fondamentali; o meglio, erano forti, intensi, saturi. Ricordo che sceglieva il rosso granata, il rosa fucsia, il verde bandiera, l'arancione acceso. In alternativa, optava per il minimalismo di una gonna nera (semplice, senza fronzoli) e una camicetta bianca. Comprava anche tessuti blu cobalto, creava abitini deliziosi stile marinaro, con piquet bianco e bordure blu notte.  Quando iniziai a esprimere le mie preferenze, per prima cosa bandii il bianco-artico e lo sostituii, per sempre, con il color panna. Poi, un po' alla volta introdussi il color crema, il color torroncino, e solo dopo un bel po' di tempo il glicine, il lilla, il grigio perla, che avevo scoperto di adorare. Lei all'inizio mi diceva:" Ma non ti sembra un po' sbiadito? che colore è?" e io "Torroncino". Ricordo_ ero uno ragazzina di una decina d'anni_ la felicità per un pullover verde bronzo, che peraltro mi donava molto. In seguito ho acquistato tanti capi dello stesso colore, e anche color petrolio, e verde acqua.
Il mio mondo è dipinto di colori terziari.


domenica 8 settembre 2019

Lo stupore (inatteso, dopo così tanto tempo)

Un giorno in campagna.
Il vialetto, sguardi sfuggenti alle rose, alle viti, alle felci (e ai noccioli, ai castagni, alle margheritine).
La montagna su tutto, il cielo più su ancora.
Blu e luce.
Puff.
Un fruscio: giro l'angolo dello sguardo a sinistra e vedo.
Stupore!
Giallo! Bianco! una ghirlanda di bianco e nero aperta dispiegata, un fondo giallo oro!
Un uccello meraviglioso!
Muovo un passo, inconsapevolmente: stavo camminando e continuo ...
Ah, no.
Puff.
Sparito.
Meraviglioso Upupa.

Poi mi ricordo di Aristofane e degli"Uccelli" e di quante volte ho sentito mia sorella leggere:

Epò, popò, popò, popò, popí,
   pipí, qui qui, qui qui,
   qui qui, qui tutti, o miei compagni alati,
   quanti dai seminati
 
Che lei non c'è più da un pezzo, e me lo ricordo ancora (meraviglioso Upupa, cosa hai suscitato)