Tutto è buio, solo qualche finestra accesa. Mi affaccio appoggiandomi alla ringhiera, fredda, ruvida. Le luci dell'auto sono accese; adesso fa manovra, piano, con attenzione. Un piccolo arco e poi l'auto va, parte. Vola ai miei occhi, vola nella notte vola sugli Appennini brumosi e verdastri. Vola verso le Alpi.
Vola in una nuvola sospesa di spazio-tempo e porta un pezzetto del mio cuore lontano da me. Mi resta un buco in petto. Sento come se un mulinello, un vortice di aria girasse risucchiandomi l'anima.
L'auto non si vede più, ci sono pochi passanti che portano il cane, qualcuno va a prendere il bus. Qualche auto parte.
Ho freddo, meglio rientrare. Meglio fare le faccende, meglio parlare della spesa di oggi.
Spazzo e parlo. (Mi asciugo il naso, mentre la voce tremola)