Un abito blu scuro a disegni provenzali, una fantasia di fiorellini piccoli; gli abiti per casa di mia nonna, delle vestagliette così. cambiava un pochino il fondo, cambiavano un poco i fiorellini. Tanti bottoni, erano aperti avanti. Mi ci perdevo in quei fiorellini; poi c'erano le tasche, con gli occhiali, le caramelle a menta, il rosario. La nonna abitava in un villino dove c'era all'ingresso un magnifico pergolato di bignonia, che colorava le mie estati lunghe e distese al sole del sud, di un arancione opaco. Passava nella controra il venditore di candeggina, quello dei gelsi: seguivamo e ripetevamo sottovoce, mia sorella ed io, il loro modulato, sonoro richiamo, che echeggiava nel solleone, rimbalzava sui muri bianchi e contro le ombre nere disegnate sul selciato.
Adesso mi capita di ripensarci: le mie vestagliette sono color lavanda o glicine, aperte avanti, le tasche, con dentro gli occhiali, le caramelle a menta, talvolta il rosario.