sabato 14 ottobre 2017

Clic

E' un meccanismo strano.
Come se sentissi un clic.
C'è una persona, un'altra, un'altra ancora; e ci sei tu.
Nessun problema.
State tutti lì, per caso, in quel giorno e a quell'ora, il tempo ticchetta per fatti suoi sulla sua Olivetti Millennium.
Poi, una persona alza gli occhi. Ti guarda. Ti GUARDA. E ti GUARDANO anche gli altri.
D'un tratto, tu non sei più tu, ma sei l'effigie di qualcun altro, ed è lei che vedono, e tu sei uno spettro, perchè di colpo il tempo ha buttato per aria la sua Olivetti che non si chiama più Millennium, ma Infinitum. Tu sei invisibile perchè adesso c'è LEI che parla e guarda e si muove attraverso di te e tutte le persone lì la vedono benissimo e tu stessa sei pienamente cosciente di essere il simulacro di qualcun altro.
Eppure non le somigliavo così tanto, pensi tra te, e cerchi di aggrapparti a questo salvagente, ma gli sguardi delle persone dicono altro, e ti trapassano, tanto ti stanno folgorando.
E intanto te la vedi accanto e capisci quanto manca a te, quanto il dolore è tutto lì, ancora, non digerito, non elaborato, non accettato.


venerdì 6 ottobre 2017

All'ultimo minuto

Che poi come titolo magari è una banalità.
Però non posso mettere un titolo che non c'entra nulla, se invece è esattamente questo che voglio dire.
Che mi sento libera di cambiare idea fino all'ultimo istante.
E che lo faccio, senza curarmi di chi si urta per questo.
Poichè penso di non dover tener fede a nessun patto, salvo quello con la mia mente, la mia logica, la mia verità.
E se uno scenario mi appare, d'un tratto, in tutti i suoi dettagli orridi, proprio all'ultimo minuto...
beh, penso che sia ovvio: faccio un passo indietro e dico di no.