domenica 21 gennaio 2024

Tutto bene?

 Avete presente quando vi pongono questa domanda? Non c'è che una risposta: Tutto bene

Come descrivere altrimenti lo scoramento, la tristezza per il lavoro ormai dissolto dal cosiddetto traguardo della pensione, il senso di solitudine.

Sempre mi ero ripetuta: potrò vederle ancora, basterà una telefonata ed eccoci al bar, o altrove, in pizzeria o in campagna.

Questa è la teoria.

Quando sei in pensione fai un salto nell'iperspazio e nell'ultratempo. Sei in una dimensione altra.

Di cosa potresti parlare, con le ex colleghe? loro del lavoro, degli impegni, della fatica quotidiana.

Tu ascolteresti tacendo, avendo sulla punta della lingua le malefatte del gatto, la malattia del cagnolino.

Al massimo potresti accennare al corso di (tedesco, chitarra, yoga) a cui hai intenzione di partecipare.

Per poi ricevere in cambio sorrisi benevolenti ed eloquenti.

Oppure potresti narrare qualche disavventura con i recenti parenti acquisiti, giusto per mettere un pizzico di pepe, ma rischiando a ogni parola le lacrime.

Oppure potresti parlare dei nuovi fastidi di salute?

Niente niente.

Arrivederci dall'iperspazio e dall'ultratempo



2 commenti:

  1. Alla domanda "Tutto bene?" si risponde automaticamente "tutto bene" giacché la domanda contiene in sé la risposta. Se uno mi spara a bruciapelo "Tutto bene?" mica gli posso raccontare le mie notti insonni,

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  2. Oh si.. avevo paura di quell'iperspazio..e mentre lavoravo c'era gente che arrivava quasi quotidianamente da tutto quell'iper là fuori che io agognavo. E mi dicevo "ma non hanno niente da fare lì fuori?!".
    Poi mi ci sono trovato.. con di tutto e di più: viaggi, malattie, incidenti, tempo libero, tumori, gente che muore, amici che ti lasciano, montagne di nuove cose da fare e vivere.. e al alvoro sempre meno, per trovare i colleghi una chat che ricorda solo i compleanni ormai, e nessuna rogna lavorativa..

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