lunedì 1 gennaio 2024

Ancora e ancora

 Ogni anno parte da qui. Ogni anno è simile a un traghetto che parte (da dove? da Olbia, da Civitavecchia, da Napoli, molo Beverello o da Ischia e Capri, da Villa San Giovanni o da Messina) Parte e poi dopo un percorso più o meno accidentato, torna alla base e si ripete il consueto trambusto della manovra d'attracco, lo sciamare vociante dei passeggeri, il viavai dei facchini, la rumorosa partenza dei taxi. E questo sempre, sempre uguale, altre facce o le stesse, altre voci o le stesse, altro clima o lo stesso. E alla fine non sai se è più noioso (di una noia mortale, che ti schianta l'anima) o è più angosciante (e sai che c'è chi si aspetta da te determinate azioni, e tu gliele devi dare, è un rituale magico che va celebrato mentre la testa ti chiede: "Perché, perché?" Poiché tu lo sai che non c'è nulla da festeggiare, che i giorni sono uguali, che il tuo pianeta si muove lungo un'orbita ellittica e quindi a breve il dì si allungherà a scapito della notte, sempre di più, e poi da capo all'inverso in una danza eterna etc.).

E i sacrifici umani? quelli sono d'obbligo, come in tutti i rituali primitivi. Gli adulti incitano i ragazzini ad usare artifizi terribili, che li mutileranno, se non li uccideranno. (Le vittime saranno giovani e adulte, fuochisti e principianti, persino semplici incauti spettatori, affacciati al balcone, oppure in casa, impegnati in faccende domestiche. Una carneficina)

Poi, al telegiornale ascoltiamo i numeri (dei morti, dei feriti)

E vai così, umanità.



1 commento:

  1. ogni volta è uno scenario apocalittico, da ultimo giorno a Pompei.
    poi sopravviviamo
    massimolegnani
    (orearovescio.wp)

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