lunedì 21 gennaio 2019

Come farei

Senza il mio blog?
Talvolta la tensione è talmente forte che sembra impossibile farcela.
Ma scrivere, scrivere... che strada! Parlare è altra cosa
Scrivendo sì, che si compie la catarsi.
Adesso poi, che non ho più le voci note, le care parole, gli sguardi, i gesti restii.
Non ho che scrivere, e i ricordi.
(Nuvole di ricordi, cirri, fiocchi ghiacciati, bianchi cumuli fioccosi, strati di ricordi,
e nembi, neri nembi)
Una pioggia di ricordi.



mercoledì 16 gennaio 2019

Girare in tondo

Chiedo scusa ai miei nove lettori, se mi capita di tornare sullo stesso argomento.
Non lo faccio apposta.
E' più forte di me
Gira gira
e torno a chiedermi perchè
perchè?
E mi dico:
impossibile impossibile
impossibile

Ce la farò
a convincermi
Datemi solo un altro po' di tempo


martedì 15 gennaio 2019

Schegge di vetro

Mi capita, spesso anche, ultimamente. Sento la necessità di confidare qualcosa (qualcosa: una sciocchezza, pure) a qualcuno. Qualcuno... qualcuno vicino al cuore, ma lontano ormai... ormai in un'altra dimensione... via, via... nel tempo e nello spazio, che un vortice se l'è portata via... per sempre, per sempre, per sempre

Ma io, ostinata, prendo il suo braccialetto, lo indosso, e scandisco pensieri, quasi sillabandoli, per spiegarle, raccontarle, confidarle...
Solo che
le mie parole-pensate cozzano contro le pareti di vetro dei pensieri, sono troppo forti, non sono adatte a parlare con lei
Schegge, rimbombi, echi di vetri rotti, cocci, pensieri taglienti, taglianti, tagliati, tagli

mi devo convincere
mi devo capacitare
non c'è più.


martedì 1 gennaio 2019

Il mondo dei prepotenti

Taluni pensano di pensare per tutti
taluni pensano
di sapere cosa si deve fare
cosa si deve dire
come si deve agire

invece non è così
ci sono mille variopinti modi di essere
mille sfumature di colore
mille gradazioni separano i colori fondamentali
mille modi di sorridere e guardare

Taluni pensano di poter girare la manovella del tempo
a proprio piacimento
e per sempre
e non vedono
qual è il finale della storia





Penso d'ago

Oggi penso d'ago.
Cucio uno tovaglia con uno strappetto, rammendo (mi è sempre piaciuto talmente tanto, rammendare: chiudere i buchi, far tornare le cose quasi nuove, a me basta anche così, farle tornare alla vita, all'uso (che è la loro vita, e anche la nostra, se le amiamo, perchè ci siamo affezionati. Infatti io mi affeziono alle cose. Ma questa è un'altra storia.)
Sarebbe stato il compleanno di mia madre. Capodanno+ compleanno=doppia festa. Estenuante, per me, contraria alle tradizioni, soffocata dai rituali, annoiata dai pranzi fastosi e interminabili, pranzi ingombranti per lo stomaco, obbliganti a pause oziose di recupero.
Ricordo tovaglie riccamente orlate, inamidate, perfettamente stirate, cristalli luccicanti, aria tersa e gelida, luminosa, dai vetri graziosamente ombrati dalle candide e vaporose tende.
Che fatica star lì, dire"Auguri!" festosamente al momento giusto, mangiare nel modo dovuto (solo mia sorella era autorizzata a non mangiare tutto). E poi sgomberare, nettare, riordinare.
I N C U B O
Incubo protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto,
Ogni dannato capodanno
(fino a cinque anni fa).
Sognando fette biscottate e formaggino alle ventuno:
poi buonanotte e l'indomani calendario nuovo.