martedì 1 gennaio 2019

Penso d'ago

Oggi penso d'ago.
Cucio uno tovaglia con uno strappetto, rammendo (mi è sempre piaciuto talmente tanto, rammendare: chiudere i buchi, far tornare le cose quasi nuove, a me basta anche così, farle tornare alla vita, all'uso (che è la loro vita, e anche la nostra, se le amiamo, perchè ci siamo affezionati. Infatti io mi affeziono alle cose. Ma questa è un'altra storia.)
Sarebbe stato il compleanno di mia madre. Capodanno+ compleanno=doppia festa. Estenuante, per me, contraria alle tradizioni, soffocata dai rituali, annoiata dai pranzi fastosi e interminabili, pranzi ingombranti per lo stomaco, obbliganti a pause oziose di recupero.
Ricordo tovaglie riccamente orlate, inamidate, perfettamente stirate, cristalli luccicanti, aria tersa e gelida, luminosa, dai vetri graziosamente ombrati dalle candide e vaporose tende.
Che fatica star lì, dire"Auguri!" festosamente al momento giusto, mangiare nel modo dovuto (solo mia sorella era autorizzata a non mangiare tutto). E poi sgomberare, nettare, riordinare.
I N C U B O
Incubo protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto, protratto,
protratto, protratto,
Ogni dannato capodanno
(fino a cinque anni fa).
Sognando fette biscottate e formaggino alle ventuno:
poi buonanotte e l'indomani calendario nuovo.


3 commenti:

  1. quanto sarebbe bello poterlo fare con noi stessi. rammendarci per rammentarci.
    ho uno strappo enorme da ricucire ma l’altro lembo è ormai troppo lontano
    e non esiste filo che possa riunire.
    mi rammenderò sola.
    Forse quell’incubo ti manca?

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    1. In parte, mi manca. Mi manca la me bambina che non ha visto riconosciuto il suo diritto a un Capodanno diverso, la me adulta che ha dovuto ancora subire la rappresaglia del rosso-e-oro senza sapersi spiegare, senza essere capita. Adesso, lo vivo come mi pare, sommessamente. Ciò che è stato, è stato.

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    2. Sono anch'io così. In cerca di quella bambina che si è allontanata e/o è stata allontanata. E non solo a Capodanno...

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