No, non è tutto uguale. Nemmeno è tutto tranquillo.
No, non sono molto serena.
Un temporale? non direi.
Una libecciata? insomma.
...
Un terremoto? fuochino.
...
No, non è tutto uguale. Nemmeno è tutto tranquillo.
No, non sono molto serena.
Un temporale? non direi.
Una libecciata? insomma.
...
Un terremoto? fuochino.
...
Gran cosa l'arco, vero? Basti pensare agli arcieri, mirabili lanciatori, selezionati per destrezza e velocità e precisione. E a Ulisse, con i Proci, lui vecchio, mendico, che riesce a curvare l'arco possente: lui solo e capovolge la situazione.
E immaginiamo l'orgoglioso stupore dell'architetto che ideò per primo l'arco: un passaggio forte, protetto. Bello, anche: estetico e sicuro. Perchè l'arco è decorativo, ma anche protegge. Durante le scosse, nei sismi, dove ci si raduna? Magico il potere dell'arco. Tutto sembra crollare, intorno; ci si stringe sotto l'arco della porta.
Silenzio: per piacere, silenzio.
Basta tutto.
Voglio tornare nel quieto cigolio dell'arcolaio, intorno cui si avvolge lo stame della vita. Non ce ne sarà molto, ancora, immagino.
Voglio vedere i raggi del tramonto filtrare dai vetri, con la loro porporina d'oro
il gatto a fare le fusa
la polvere a scendere lieve lieve sulle cose, sulle persone, sulle memorie.
Basta, davvero-
(l'abitino giallo... e il gattone del vicino... ricordi quelle primavere talmente splendide da ferire gli occhi e il cuore?)
Silenzio, adesso.
Basta.