martedì 31 dicembre 2019

fine d'anno, festività - nuovo modello



Lo sapete che odio i Pranzoni di Natale e Capodanno, vero? lo scricchiolio sinistro delle coccarde luminescenti, vero? E tutte le banalità, che ti fanno cadere la faccia, perchè non ce la fai più a fingere di sorridere, basta. E soldi che girano, spese,  negozi, code, arrabbiature, cambi, scontrini, scontrini, scontrini...
Normalità, per piacere, tregua.
Serietà, per piacere: e che ci sarà mai da festeggiare, boh.
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Nuovo modello, da quest'anno.
Feste quiete.
Qualche accenno, qualche ammiccamento, qualche addobbo.
Regali scelti con cura, non raffazzonati all'ultimo secondo.
Pochi e accurati.

Solitudine e raccoglimento.

Figli sparsi.
[Strade, strade davanti a loro, che si aprano tra le montagne, che li conducano a universi ignoti]
Cuori raccolti.

Pensieri fittamente intessuti di memorie del passato.
Le memorie sono l'unguento che consente ai cuori feriti di resistere.
Auguri!


domenica 22 dicembre 2019

Non me ne importa più

Davvero.
Chi mi legge, lo sa che in passato ho scritto un sacco sul tema del Natale, delle feste obbligate, della vana ostentazione di felicità, delle odiose luci accecanti, dell'oro e del rosso onnipresenti, volgari e banalizzanti...
Non me ne importa più: davvero.
Lascio che sia; solo, mi ritraggo.
Avete presente la chiocciola che si tira indietro indietro, nella sua elica opalina?
Così io.
Declino pranzi, respingo garbatamente inviti, cene, incontri. Gentilmente sparisco, divento sottile, diafana, trasparente_ Ma ci sono? no, non più, o forse, ecco giusto una traccia, un tocco di me è ancora lì, però se mi cerchi, aguzzando la vista: no, non ci sono più, non era che un arabesco della tappezzeria. Pouf! Sparita.
Sto nel mio cantuccio, sola, immersa nella bambagia dei ricordi, nel capoc del tempo che fu.


venerdì 13 dicembre 2019

Il vuoto

La mia vita ha momenti di vera frenesia: passaggi stretti in cui i minuti si vanno a frantumare sulle maioliche in minutissime schegge; e ciascuna di esse si va poi a raggrumare in nuovi momenti, mezz'ore, ore.
Ci sono notti insonni in cui il lampo blu abbacinante del monitor mi veglia, e io veglio lui, in un mutuo percorso a ritroso, se avessi, se non avessi, fatto/detto/parlato/scritto.
Poi, le oasi.
Dopo aver sguazzato nell'acqua alta dell'angoscia, dopo essermi vista già annegata, finita, ecco:
la Pace.
Così, per incanto, per magia, finisce tutto.
...
E la mia vita riprende il ritmo caracollante di una assonnata carrozzella.