Lo notate il colore del cielo? ve ne accorgete, intendo? ci pensate, vi dà conseguenze?
Guardo sempre il cielo E' la prima cosa che faccio al mattino, e non è senza strascichi.
In linea di massima solo a guardarlo respiro meglio, quella volta scialbata di chiaro, velata qui e là di lilla o di bluette; qualche nuvoletta distratta persa vaga con aria smarrita in tutta quell'aria rappresa e curva.
Poi ci sono le giornate cupe. La nuvolaglia nera già ammassata (quando hanno iniziato? stanotte si son raggruppate, ottuse e sorde, sopra di noi? già mi manca l'aria). Ma il cielo, il cielo, dov'è?
Poi ci son delle volte che il cielo è, apparentemente, chiaro. Ma è un chiarore strano: c'è una caligine sospesa, il disco del sole appare come attraverso un vetro opaco, una luce opalina, madreperlacea, brilla tagliente e ferisce gli occhi. Anche le rocce delle montagne la rifrangono, è tutto un intrecciarsi di fasci luminosi, di dardi lattescenti e feroci. Occhiali da sole, presto! i miei poveri occhi hazelnut (molto più carino che dir nocciola) ne soffrono, ne hanno sempre sofferto. Da ragazzina come invidiavo i grandi occhi neri di mia sorella, occhi forti e vincenti, occhi che sfidavano qualunque sole. Poteva stare al sole ore senza occhiali; poi, per vezzo iniziò a comprarli leggermente ambrati, oppure tra grigio e rosa, oppure grigio e oro. "E che occhiali sono questi?" dicevo io "Scusa a che servono?".
I miei occhiali da sole "leggeri" sono di color marrone scuro; ma quando il cielo si tinge di quella luce opalina, quando i raggi translucidi mi arrivano negli occhi hazelnut, allora non c'è marrone scuro che tenga. Allora mi sento come Robocop (chi se lo ricorda?) e indosso un paio di occhiali Nero totale, tipo Black Brothers. Con tanti saluti ai raggi di madreperla.