Avete presente quando vi pongono questa domanda? Non c'è che una risposta: Tutto bene
Come descrivere altrimenti lo scoramento, la tristezza per il lavoro ormai dissolto dal cosiddetto traguardo della pensione, il senso di solitudine.
Sempre mi ero ripetuta: potrò vederle ancora, basterà una telefonata ed eccoci al bar, o altrove, in pizzeria o in campagna.
Questa è la teoria.
Quando sei in pensione fai un salto nell'iperspazio e nell'ultratempo. Sei in una dimensione altra.
Di cosa potresti parlare, con le ex colleghe? loro del lavoro, degli impegni, della fatica quotidiana.
Tu ascolteresti tacendo, avendo sulla punta della lingua le malefatte del gatto, la malattia del cagnolino.
Al massimo potresti accennare al corso di (tedesco, chitarra, yoga) a cui hai intenzione di partecipare.
Per poi ricevere in cambio sorrisi benevolenti ed eloquenti.
Oppure potresti narrare qualche disavventura con i recenti parenti acquisiti, giusto per mettere un pizzico di pepe, ma rischiando a ogni parola le lacrime.
Oppure potresti parlare dei nuovi fastidi di salute?
Niente niente.
Arrivederci dall'iperspazio e dall'ultratempo