domenica 16 luglio 2023

provenzale

Un abito blu scuro a disegni provenzali, una fantasia di fiorellini piccoli; gli abiti per casa di mia nonna, delle vestagliette così. cambiava un pochino il fondo, cambiavano un poco i fiorellini. Tanti bottoni, erano aperti avanti. Mi ci perdevo in quei fiorellini; poi c'erano le tasche, con gli occhiali, le caramelle a menta, il rosario.  La nonna abitava in un villino dove c'era all'ingresso un magnifico pergolato di bignonia, che colorava le mie estati lunghe e distese al sole del sud, di un arancione opaco. Passava nella controra il venditore di candeggina, quello dei gelsi: seguivamo e ripetevamo sottovoce, mia sorella ed io, il loro modulato, sonoro richiamo, che echeggiava nel solleone, rimbalzava sui muri bianchi e contro le ombre nere disegnate sul selciato. 

Adesso mi capita di ripensarci: le mie vestagliette sono color lavanda o glicine, aperte avanti, le tasche, con dentro gli occhiali, le caramelle a menta, talvolta il rosario.



2 commenti:

  1. Certe litanie mentali ci quasi perseguitano; le abitudini delle nonne, dei genitori..ci calzano addosso senza un fiato di disapprovazione, ce le ritroviamo annesse, connesse, a pelle.. mentre ancora le critichiamo a chi, geneticamente e senza sforzo, le dona inconsapevolmente..

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    1. Proprio così. E come si fa a dire se è un bene, o un male? E' appartenenza. E poi, di sicuro, noi stessi ripetiamo lo stesso meccanismo, più o meno inconsapevolmente, con figli e nipoti. Ciao :-)

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