Vi piacciono le giornate di vento? A me sì, son sempre piaciute. Ricordo un mio vecchio disegno, avrò avuto sì e no sei anni, in cui raffiguravo una scena in piazza, in un giorno di vento. Sciarpe svolazzanti, signori compìti che inseguivano i cappelli, mulinelli di foglie e carte. Mi piace il vento: calco un cappello in testa ed esco, contenta. (La pioggia non mi piace_ tutta quell'acqua che m'infradicia i capelli, la borsa, gli abiti, la spesa_ la pioggia ottusa che vien giù da neri nuvoloni testardi _allora sì che non si può uscire_ il cane che torna comunque bagnato e olente)
Il vento scarmiglia capelli e pensieri, rinnova le idee, ritrova vecchie ambizioni, vecchi capricci tornano a germogliare: perché no? perché no?
Assolutamente d'accordo. Spazza via scorie malsane nettifica aria menti corpi e anime, e il cielo risplende nitido e vero di cobalto come non mai. Sempre piaciuto anche a me , il vento. Che viaggia e viene da lontano, e ti porta, se vuoi, lontano... Evviva sempre il vento!!
RispondiEliminaProprio così. Grazie per il commento!
EliminaIl vento a ciel sereno piace anche a me. Buona serata Zenit.
RispondiEliminaGrazie! Buona serata
EliminaNon succedeva quasi mai nella grande pianura dove abitavo da ragazzo: forti temporali estivi questo sì ma in genere le mie passeggiate in bicicletta attraversavano campagne immote col sole a picco e nugoli di moscerini tra i campi di mais. Il vento era patrimonio del sud d'origine, la terra in cui tornavo ogni anno per seguire l'emigrazione al contrario dei miei genitori. L'aria mobile e il viso rivolto al mare del canale di Sicilia erano novità magiche per i miei dodici anni, un ricordo da conservare poi in autunno nei lunghi mesi di nebbie, scuole e accenti diversi. Da tempo le nuvole mi fanno compagnia, ora che son tornato alle mie radici il vento me le raccoglie intorno per raccontarmi la parte di vecchie storie che avevo dimenticato. Mi fa impressione capire che non sono ancora finito, la coscienza di dover costruire ancora qualcosa è uno schiaffo, una trasgressione al finto desiderio di pace che ostento col mondo. Il vento mi attraversa, mi toglie e mi regala ogni volta un pensiero diverso; credo che continuerà a fare così anche quando non ci sarò più e un altro incontrandolo troverà una traccia di me e dei miei sogni nel suo infinito trascorrere.
RispondiEliminaGrazie, EnzoRasi, per questo che più che un commento è una lirica.
EliminaSe non ho un vero stimolo e non ritengo degno l'interlocutore io ormai non scrivo più in rete. Quindi la persona da ringraziare sei tu Zenit in quanto stimolo adeguato e inatteso.
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