giovedì 28 gennaio 2021

Parigi val bene una messa ...in piega

 Giornate buie. Brancolamenti nella solitudine e nella disperazione che neanche i "frammenti di teatro" di Beckett.  Poi ti trovi fuori zona, fuori città, e decidi di colpo di andare da un parrucchiere, per distrarti. Prenoti, vai.

Tutto bene; mentre sei lì, tra un rebus e un cruciverba sulla S.E. che porti con te, senti : " Bonsoir, madame!"  e poi a distanza di tempo ancora; e poi ancora. Osservi che si tratta della sciampista,  graziosa e gentile. Non ci puoi credere, mentre nella testa le tue rotelline francesi iniziano a muoversi.

I capelli vanno benissimo, sei contenta e lo dici al titolare.

Paghi, e mentre la ragazza ti dice la sua frase, replichi:"Parlez-vous français?" e lei, dopo un attimo: "Oui, je suis francophone". Impossibile non replicare: "Vous êtes francophone!""Oui, je suis du Mali, en Afrique...""J'ai compri, vous êtes malinoise". 

L'espressione della ragazza era indescrivibile. Anche la mia, credo. Le ho porto le banconote dicendo:    "Comptez-les, s'il vous plait". E lei, precisa, ha scandito: "Un, deux, trois...". 

Dopo poche altre battute, rigorosamente in francese, sono uscita nel buio ventoso di una notte nera. 

Ma il cuore rideva in francese 




2 commenti:

  1. Risposte
    1. Del Mali, uno degli Stati africani francofoni, come
      Senegal, Togo, Burkina Faso (anche altri, ma ora non me li ricordo tutti).

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