Vero che vi siete stufati di leggere? Immagino di sì. Però oggi piove e a me viene la malinconia e non riesco a pensare a un'altra cosa. Mica scrivo a comando: è il contrario, anzi. i pensieri esigono di essere scritti e fanno tanto di quel baccano che devo mettermi d'impegno e allinearli per benino in un post sensato. Ecco, quindi, dicevo: la mola. Il tempo è questo, una specie di macina che tritura i giorni. Con i giorni tritura anche i problemi. Taluni che parevano insormontabili si sgranellano così, un poco per volta. I drammi si sgonfiano via via, da quei dragoni neri fosforescenti che erano diventano figurine, marionette, quasi. Le persone fastidiose pian piano sbiadiscono, chi si allontana per proprio conto, chi si ridimensiona, chi viene falciato dalla vita (dalla vita?).
Certo, pure noi non siamo più quelli di prima: cigolanti, rallentati, con malini e danni fisici vari, con la memoria vacillante, solo ogni tanto lampeggiamo come prima. Ma sono solo dei flash, preferiamo starcene accovacciati nella tiepida quotidianità, cercando di non metterci troppo in evidenza: che la mola non si accorga di noi!
La mola frantuma problemi ma pure felicità, certezze. Tritura democraticamente tutto. Speriamo di cristallizzare il tempo mentre in apparenza nulla ci turba, poi un cigolio sinistro ci avverte che nulla è immobile.
RispondiEliminaNon mi sono stancato di scrivere, mi sono usurato nel farlo in questo contesto ( non è personale per te ovviamente) tuttavia in questo contesto ci siamo tutti, me compreso. Inutile nascondersi la mola, inutile cercare di sfuggirgli, inutile nascondere la malinconia che tutto questo comporta. Inutile pare la parola più adatta! Fuori siamo cambiati...dentro non sempre e non tutti allo stesso modo: io per esempio nella scrittura spesso mi ritrovo scioccamente idealista, stupidamente attaccato a certi ricordi e a loro ancora segretamente sorrido- Verrà la mola? Che venga. Ciao Ornella
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