venerdì 22 luglio 2022

La cosa

 Oggi ho affrontato la cosa. No, l'ho incontrata. Ho traballato, quasi; ho barcollato. (Non posso chiamarla, perché mi fa ribrezzo, scusate). Ho avuto davanti, parlando banalmente con un estraneo, la certezza della concretezza delle sensazioni. Di come una sensazione sia una cosa, e come una sensazione ributtante sia una cosa ributtante. Non ero sola, ma in quel momento in un raggio di tre metri lo ero, e ho avuto contemporaneamente paura, sgomento, disgusto. Ho capito come possa essere violento il desiderio delle cose degli altri, ho letto l'avidità e la brama negli occhi opachi che avevo davanti. Ho percepito come fossi stata considerata inadeguata a beneficiare di ciò (non chissà cosa, proprio per niente, ma un qualcosa che avevo molto cercato, molto amato, molto curato). Ho tremato. E ho compreso la mia storica solitudine, che mi mette abitualmente al riparo da simili esperienze. Preferisco star sola, con i miei salici, i miei peschi piccini, le mie rose, la mia yucca.

Scusate se ho condiviso con voi, miei sedici lettori, questo vissuto brutale.

*(la cosa=l'invidia)

















lunedì 18 luglio 2022

spettri

 E' accaduto ancora.

Un pomeriggio tardi, una vicenda stucchevole, lunga, noiosa. La prospettiva di dover spendere (ingiustamente, impropriamente, anche se poco) (poco? e se invece fosse tanto? e in ogni caso perchè?)

Un arrivo veloce, un parcheggio veloce, la porta, il caldo.

"Apri, apri! Spalanca" "Accendi il condizionatore, non si resiste"

Il campanello.

Saluti, poche parole impacciate e guardinghe. Convenevoli misurati.

Poi il discorrere normale, fluente.

...

Uno sguardo acuto e doloroso, quasi. Uno sguardo subito distolto con sofferenza.

Ed ecco le parole evocative, zampillate dal cuore: "Però, quanto le somigliate"

La pugnalata è arrivata a bersaglio dopo un attimo di smarrimento, un attimo misurabile, quattordici secondi penso, il sorriso di circostanza è diventato una smorfia dolente.

Il dialogo è caduto mentre l'eco della frase andava in cocci insieme al mio "eeh.." simile a un gemito.

[Lei era lì, adesso, con le mie sembianze, ma era lei; io non ero che un abito]



venerdì 15 luglio 2022

Katà

Cos'è la vecchiaia?  (...) una questione di catabolismo cellulare: non c'è molto da aggiungere, vero, è tutto lì. Però ne segue un ventaglio di situazioni a grappolo, e ognuna di esse è una lama. 

La pelle (stanca? spenta? rilassata?) gli occhi (cerchiati? gonfi? stanchi?) i capelli (diradati? fragili? imbiancati?). 

Questo è ciò che attiene al corpo. 

Dov'è la forza, l'energia, dove la luce nello sguardo? Dove la forza d'animo, l'audacia nelle decisioni?

Dell'amazzone di un tempo rimane solo una vaga sembianza.




sabato 2 luglio 2022

E il caldo va

 Il caldo passa come una processione rumorosa e invasiva, quasi un essere vivente fatto di mille vite, mille bocche cantanti, mille piedi, una processione che assorda, sparge cera, richiama botti, scompiglia infiorate, e poi... è passata. Così il caldo. 33, 34, 35, 33, 32, 33 (gradi). In tutto ciò si svolge la vita, tergendosi la fronte si rivedono persone care lungamente attese, si coltivano piante di squisita bellezza o squisito sapore, si cerca refrigerio nei sorbetti al limone mediorientali, nel lieve ronzio dei condizionatori. Si cercano abbozzi di idee, semidisciolte per l'afa, abbozzi di progetti, squagliati dalla calura, abbozzi di pace, di paci. Ma il caldo velenoso, ostacola i percorsi: li ricopre di bruciante sabbia, ci fa perdere la direzione. Restiamo lì, boccheggianti, aspettando la notte, sperando che almeno lei ci porti il suo fresco indaco.