sabato 30 aprile 2022

Solo ogni tanto

 Ogni tanto ci penso, alle cose del passato. (Ogni tanto? dirà qualcuno dei miei quattordici gentili lettori, facendomi garbatamente notare che non faccio altro. Ma io mi riferisco al passato remoto, di quand'ero piccina piccina). E provo a capire quel che provavo realmente, e a decifrare quel che provavano i miei genitori, al di là del detto, alla luce della mia esperienza attuale, della mia età. Comincio a intravedere dinamiche nascoste, cause di tensioni, spiegazioni di frasi e comportamenti. mi accorgo e divento cosciente del fatto che gli zii non erano un unico blocco con su scritto Delivery, ma persone distinte, simpatici, antipatici, affettuosi, sgradevoli. E così i nonni. E perché taluni parenti non si vedevano mai? E questa operazione chirurgica di eliminazione era corretta, o aveva lasciato nel mio cuore un buco? (la seconda). Ed era così necessaria? E soprattutto, perché nessuno aveva provato a spiegare? (almeno dopo, quando avevo quindici anni, venti, trenta anni, perché non c'era stata una spiegazione che non fosse "meglio così" o "lasciamo stare"?). Poi le risposte me le sono trovate da sola, con la mia ostinazione ("tenacia", diceva il mio caro papà). Ma era troppo tardi. Il buco nel cuore me lo sono dovuto tenere.





2 commenti:

  1. Anch'io ho questi ricordi di parenti (anche stretti) epurati.. con cugini fatti fuori da dinamiche estranee al nostro essere bimbi senza pregiudizi.. e le spiegazioni sono arrivate solo dopo, esattamente come le racconti.. magari col tempo qualche frattura si è risanata.. ma le assenze di quei tempi rimangono, assieme al pensiero che comunque ci è stata tolta una possibilità di gioco e conoscenza. Per beghe che non ci riguardavano.

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  2. Io non ho mai sofferto di questo morbo chiamato "il senso della famiglia". C'erano solo il Padre, la Madre e la Sorella. Gli altri, dei fantasmi dotati però di nome, cognome e di qualche attributo per lo più comico..Forse senza volerlo, in un momento di disattenzione, il Padre e la Madre mi avevano catapultata in questo nostro mondo. Mia madre per un po' mi raccontò che da piccola la ringraziavo spesso di essere nata, ma non lo posso ricordare. Però è possibile. Allora vivevo in Algeria. Amavo il mare, la sabbia, la capanna con tetto di paglia in cui passavo l'estate e anche certi fiori rossi a corolla che crescevano sulla sabbia e credo si chiamassero "belles de nuit". Mia madre non l'ho mai vista in costume da bagno sebbene da ragazza avesse attraversato il golfo di Algeri a tempo da record. Questo rifiuto di partecipare alla nostra grande gioia non me la rese simpatica ma presto ne capì il motivo.

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