C'era una volta...
una gattina: graziosa ma curiosa, dolce ma monella, affezionata ma testarda.
Una bella mattina... no: una brutta mattina la gattina saltò sul davanzale (quante volte la mamma le aveva detto NO! NO! NO!) e poi
[...]
atterraggio su una pianta, dopo un volo degno di un paracadutista.
Dentini da latte rotti, graffi, escoriazioni.
Medico dei gatti: tubicini nella zampetta, gabbietta, solitudine, dolore, paura [dov'è la mamma? c'è stato veramente il tempo con la mamma, il latte tiepido, la cuccetta rosa con la copertina soffice come una nuvola?]
[...]
[Eccola mamma! mamma piange... mamma mi bacia
Perchè non c'era prima?]
Questa è la storia, detta in pochi righi. Manca tutto il nostro terrore, il cuore fermo finchè non abbiamo visto che era viva, la gioia di riportarla a casa, sia pure con un ago nel braccio e tutta sbucciata, tutta arruffata. Manca il gatto grande che è rimasto digiuno finchè non è rientrata, viva. Che quando l'ha vista l'ha annusata, per sincerarsi del suo stato, e poi ha iniziato a ravviare la sua pelliccetta arlecchina, pian piano, per non disturbarne il riposo.
Lo shock le passerà pian piano, ci vuole pazienza. Però mangia e beve (di nuovo) il latte, come da piccina.
[I nostri pelosetti sono come figli. O almeno per alcuni è così.]
Abbiamo il terrore che la gatta di mia sorella, un anno ormai, salga sul davanzale, specie quando punta uccellini di passaggio, e possa cadere giù. Si tratta di un quarto piano oltretutto. Ma non lo fa, non esce neanche sul pianerottolo di casa quando si apre la porta di casa. ma la paura, il timore, rimangono sempre..
RispondiEliminaQuarto piano: da lì è volata
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