c'è il tempo dell'io.
Quando si è al centro di tutto: dei genitori, dei parenti, tutti intorno ti chiedono com'è la scuola, vogliono sapere i voti; se fai sport, se suoni, che risultati hai, e poi se mangi: poco, tanto
c'è il tempo dei figli.
Quando tutto si riversa su di loro, e anche se cerchi di vivere comunque il tuo spazio (perchè ti tocca, perchè è la tua unica vita) comunque il colore lo danno loro, se sono felici sei felice, se stanno bene stai bene. e viceversa.
E ti pare che sia il massimo possibile: no, no.
c'è il tempo dei nipoti.
Quando solo vederli è una stilla di nettare e ambrosia; quando oscurano (!?) i figli.
I figli sono radici che dolgono nel cuore. I nipoti sono dolcezza intera.
Ti chiamano, con la vocina argentina, sorridono, ti guardano con gli occhietti di cristallo, e per magia dimentichi ogni cosa.
(Poi, a casa, avrai mal di schiena, ti butterai stracco sul letto, ti lagnerai un po'... progettando la prossima volta)
E il tuo tempo? Quello intimo e personalissimo, scevro da ogni altra cosa qui nominata?
RispondiEliminaIl mio tempo scorre quasi invisibile, come l'acqua tra le pietre di montagna: il mio tempo va ed io con lui
EliminaSento che ciò che scrivi è vero e credi sia di tutti.
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