venerdì 25 marzo 2022

Promesse... promesse

 Devo proprio raccontare questa cosa. Amo le piante (lo sapete) amo la biodiversità: quindi negli anni ho piantato rose rosse, rosa, tee, bianche, screziate, violacee, blu e così  anche per le altre piante, ho scelto varietà  diverse. Amo la vita in tante forme, gli insetti ronzano nel mio giardino tra giacinti bianchi che paiono una ghirlanda di sposa e giacinti color fucsia. Insomma il giardino è il mio piccolo Eden. 

Ho scelto un salice piangente, una mimosa e un ginkgo biloba, ma anche varietà locali di mele e pere.

Però da me non c'erano le ginestre. Perché?

E non si possono raccogliere lungo la strada e trapiantarle, sono specie protette.

Acquistarle? Certo che potevo, ma non sarebbe stata la ginestra locale.

Poi ho deciso: avrei raccolto i semi. Detta così sembra facile. Devi trovare la pianta, ricordarti dove sta, aspettare che fiorisca, aspettare che escano i baccelli e maturino i semi, quindi raccoglierli.

Anche questo si può fare, con un po' di attenzione. 

Ma poi come procedere con la semina?

Bene, ho trovato online le spiegazioni. 

I semi vanno trattati con acqua calda per tempi stabiliti, dipendenti dalla temperatura dell'acqua. Poi vanno seminati in semenzaio.

Il semenzaio si può fare di cartoncino così dopo si mette direttamente nel terreno.

E poi... poi guardare, mettere al sole, riportare in casa, innaffiare.

E ancora guardare, sperare, mettere al sole

Etc. etc.

Nelle foto due semi di ginestra con i loro teneri piccoli germogli.

Li guardo e il semenzaio è come una nursery 





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