mercoledì 16 dicembre 2020

Come le onde del mare del Nord (comme les vagues de la mer du Nord )

Questa frase, forse un po' decadente, per un attimo mi ha parlato, e ne ho fatto un titolo.

...Così, così i miei pensieri arrivano a ondate in questo periodo di lunga solitudine, di silenzi, di riflessioni.

Sulla schiuma delle ondate, brillano, luccicanti, i ricordi.

C'è l'ondata che mi riporta mia madre, la sua voce melodiosa e sottile, quando accennava a delle canzoni dei suoi tempi; io l'ascoltavo.

C'è l'ondata che mi riporta i nonni, gli zii, le tavolate estive e chiacchierone, la compagnia, la brillantezza, il sole, il mare.

C'è l'ondata che mi riporta i miei figli, le teste bionde d'oro, o brune, riccioli o frange fini di seta. i giocattoli, i capricci, i vestitini, i quaderni.

C'è l'ondata degli alunni, i visi che si sovrappongono a paesaggi lontani, remoti nel tempo e nello spazio, i nomi sono ormai sbiaditi dal tempo, ma le frasi, i sorrisi, gli sguardi, sono tutti lì nella memoria, nel cuore

...

Intanto la mia immagine nello specchio si appanna, e un po' alla volta va dissolvendosi in un paio di lacrime di cui non mi ero accorta




mercoledì 9 dicembre 2020

I giorni del distacco

Dopo che il gruppo ha vissuto momenti forti, intensi, di partecipazione, di vitalità, condivisione (ma anche di rabbia, collera, pianti) quasi impercettibilmente le tinte forti impallidiscono, la grancassa rulla sempre più piano, e tutti, tutti i toni, emotivi, sonori, coloristici, tendono a sfumare, un po' per volta, pian piano, sbiadiscono come in un Bolero di Ravel. Solo chi ha ascoltato l'allegro con brio, può captarne gli accenni nel pianissimo.

La casa pian piano cade nel silenzio; si abbassano cortine di ragnatele mentali. I ricordi addolciscono i toni, obliterano le dure parole scheggiate, saettate qui e là.

I passi si fanno meno ravvicinati e forti, quasi felpati. 

L'eco delle parole risuona a lungo, prima che giunga una risposta.