lunedì 27 marzo 2017

Consunti, lisi e frusti pensieri

Entrare nella casa dei ricordi, varcarne la soglia, sembra un passo facile.
Lo compi, e torni indietro nel tempo.
Un attimo e non è più l'adesso di ora, ma è l'adesso di molti, molti, molti anni fa.
Nelle stanze, senti il frusciare lieve del passo di qualcuno.
La porta socchiusa sembra far passare il respiro, il profumo, ben noti.
Cos'è che vola? un capello...
Spalanchi le finestre, l'aria filtra e sbatte qui e là, urtando sgarbata gli stipiti.
Le vaghe sembianze spariscono.
Fuori, il sole.
Le piante, aride, semi-morte, non-morte, parlano di continuo di qualcuno che al pari di loro, sembra essere semi-vivo, non-vivo.
Fuggo.
Porto con me cartaccia di risulta, pensieri impiastricciati di rimpianti. Ricordi appiccicaticci d'infanzia (cos'è? gelato, marmellata o pianto?).
Non dormirò per alcune notti. Sognerò ad occhi aperti per alcuni giorni.
Non ci devo più tornare.
(Lo so che tornerò...)

la falce

1 commento:

  1. E questo che tempo è Zenit? Che stagione? Torneremo tutti se non è completo il tempo dei ricordi. Se essi sono in fondo l'unica cosa vera che ci è restata.

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