La primavera ormai è qui:
lo dicono i narcisi color panna, i giacinti cerulei, lo dicono le foglioline del salice che spuntano a ciuffi, finanche le fresie scapigliate, ancora in procinto di fiorire, ma già complete nelle foglie esili e lunghe svolazzanti nel gelido vento di nord est.
Lo dice persino l'innaffiatoio sornione, pronto a curiosare in un vaso e nell'altro portando i verdi pettegolezzi qui e là.
Ma in questa festa lieta e colorata ci saran pure delle piante parassite. Delle piante (non maligne, no: che la natura non contiene in sè il concetto del male) che danneggiano le altre, che ne assorbono la linfa e, forse, la vita.
A pensarci vengono i brividi: quando tutto è bellezza, non si riesce ad applicare l'idea del male.
Così sembrano a me taluni giovani, che compaiono all'improvviso (ma con tragica periodicità), comunque inattesi e quasi irreali, nelle cronache quotidiane.