domenica 19 ottobre 2014

tra i coppi

Non so perchè amo le mansarde. Non starci, non è importante. Le guardo, osservo gli abbaini, le soluzioni per far entrare la luce, le tegole che zigzagano sulle teste  degli abitanti, gli spazi risicati, le finestrelle anguste... e mi sciolgo di desiderio.
Immagino gli interni con gli spioventi, gli armadi piccini, la tavola appoggiata dove si può.
Immagino un mondo piccolo e tenero, di bambini e cuccioli, di scale fatte velocemente, col triciclo e la busta della spesa.
Immagino la pianta di basilico, stretta fra una palla rossa e il cestino delle mollette.

E la vista sui tetti, l'impressione di spenzolarsi troppo, affacciandosi.
Forse, immagino la giovinezza.

mercoledì 8 ottobre 2014

Per Diana

Non è bello iniziare così, con la luna? Luna, Ecate, Diana...
Lei, insomma, che governa il mondo e di più il mondo delle donne.
Adesso, che è una fase di grandi cambiamenti, per me, indovino come musica di sottofondo un'analogia stregata col ritmo lunare.
La zia Nina, quando una persona diventava di colpo intrattabile, diceva, con la sua consueta arguzia:"Ha fatto il quarto".
Quando c'è la luna piena, un faro al neon, non vi capita forse di sentire una strana irrequietezza?
(E' lei, sempre lei, che ci sussurra critto-messaggi in linguaggio cosmo-paleolitico)

http://www.ustream.tv/channel/17783096

domenica 5 ottobre 2014

sta soffiando il grecale e digrigna i denti

Strana domenica pomeriggio, in cui i pensieri son straccetti buttati di qua e di là dal vento. Dovrei far questo, o anche quello... e poi, la telefonata di ieri, e quel tale contrattempo, quel messaggio inopportuno, quella situazione insopportabile e, adesso, irrisolvibile.
Tutto vortica nella testa come le carte e le foglie secche crocchianti, nei mulinelli ai lati delle strade.
E polvere che si alza, annebbiando la lucidità dei ragionamenti, bruciando gli occhi, di fastidio e di lacrime.
E rimpianti e ricordi e ritagli di sogni, e figure amate che appaiono in controluce per poi subito sparire, come in un lampo al magnesio: ...Zvanì
E il lavoro che si accumula, paragonabile solo alle ecoballe indistruttibili di certi siti.
Ecoballe di lavoro arretrato, ma anche in un mio significato particolare:
ECO, perchè mi ripeto all'infinito "devo farlo, devo farlo..."
BALLE, perchè non completerò mai quest'opera, e lo so.
Soffia il grecale dietro i vetri termici che sembrano congelarsi dal lato esterno, e passar la voce al versante interno: "Il gelo è qui!"
Ma io, che pur me ne accorgo, mi dibatto tra le ali di pipistrello dei miei disordinati, caotici pensieri, e non riesco a risolvermi a dar inizio a una qualsiasi delle cose lasciate a metà.